Le borse europee, appesantite ancora una volta dalle preoccupazioni circa la crescita economica globale a causa dei brutti dati cinesi, attraversano giorni difficoltosi.
L’indice dei prezzi al consumo in Cina a settembre, infatti, si è rivelato inferiore alle attese ed è aumentato dello 0,1% a livello mensile e dell’1,6% su base annuale. L’indice dei prezzi alla produzione è diminuito dello 0,4% su base mensile e del 5,9% su base annuale.
In Europa, invece, la produzione industriale nell’area euro è diminuita dello 0,5% ad agosto su base mensile ed è aumentata dello 0,9% a livello annuale (-0,5% su bae mensile in consenso), mentre negli Usa i prezzi alla produzione per la domanda finale sono diminuiti dello 0,5% a livello mensile a settembre a fronte del -0,2% del consenso degli economisti.
Le vendite al dettaglio negli Usa sono invece aumentate dello 0,1% su base mensile a settembre, in calo rispetto al consenso degli economisti a +0,2%. Invariate, infine, le scorte delle imprese.
A Milano il Ftse Mib ha ceduto lo 0,95% a 21838 punti. Male anche Dax (-1,17%), Ftse 100 (-1,15%), Cac 40 (-0,74%) e Ibex (-0,77%).
A Milano giornata di acquisti su Enel G.P. (+0,8%). Bene anche Enel (+0,35%) e Saipem (+0,29%).
Male Moncler (-3,2%) dopo che Jp Morgan e Equita hanno limato le loro stime alla luce di un possibile rallentamento nel terzo trimestre. Giudizi positivi, comunque, confermati rispettivamente a overweight e a buy.
In rosso YNap (-2,76%) e Luxottica (-1,28%). Stabile invece Ferragamo.
Tra le altre blue chip male Stm (-1,59%) che ha risentito delle indicazioni di Asml sul quarto trimestre.
In rosso anche Generali Assicurazioni (-1,96%), Telecom Italia (-2,79%), Atlantia (-2,03%) e, nel risparmio gestito, Azimut Holding (-2,36%) e Mediolanum (-2,14%). In ordine sparso i bancari; segno più per Mps (+0,31%), invariata Bper. Lettera su Unicredit (-1,64%), Mediobanca (-1,68%) e Ubi (-0,89%).