I mercati europei vivono attualmente una giornata all’insegna della debolezza. Intanto il petrolio non riesce a confermare il recupero malgrado sia arrivato il primo calo delle scorte americane in oltre due mesi.
In Asia gli investitori hanno ancora fatto prevalere gli ordini di vendita, con il rialzo dello yen che penalizza i titoli delle aziende esportatrici. La volatilità la fa da padrona, insomma, mentre è partito il conto alla rovescia per arrivare al prossimo mercoledì, quando con ogni probabilità la Federal reserve annuncerà il rialzo dei tassi, che manca dal lontano 2006.
Milano tratta aggirandosi intorno alla parità (+0,2% a metà mattina), Londra arretra dello 0,4%, Parigi e Francoforte sono di fatto uguali a ieri. Lo spread tra Btp e Bund si muove in lieve calo, poco sopra 95 punti base, con il rendimento dei decennali italiani all’1,55%. Il Tesoro ha collocato Bot annuali per 5,5 miliardi, con una buona domanda che ha consentito di confermare i tassi in terreno negativo al -0,003%. L’euro tratta invece in rialzo sul dollaro: la moneta unica europea viene scambiata con il biglietto verde a 1,097. Ieri, secondo la rilevazione della Bce, l’euro valeva 1,0941.
La Banca centrale svizzera ha confermato la sua politica monetaria di espansione mantenendo il range di oscillazione del tasso di riferimento per il libor a tre mesi tra -1,25% e -0,25% e il tasso sui depositivi inviariato a -0,75%. Anche la Banca d’Inghilterra ha come previsto lasciato invariato il suo tasso di riferimento allo 0,50% dopo la riunione di dicembre sulla politica monetaria, una decisione adottata a 8 voti contro 1. I nove membri del comitato di politica monetaria sono invece stati unanimi nella decisione di lasciare invariato a 375 miliardi di sterline il volume totale dell’acquisto di titoli. Gli investitori europei registrano il rialzo a sorpresa della produzione industriale francese: a ottobre è salita dello 0,5% rispetto a settembre, contro le attese pessimiste del mercato (-0,3%). L’inflazione, a novembre, ha invece segnato una stagnazione annua e un -0,2% mensile.