Si terrà domani un importantissimo vertice della Bce, seguito da una conferenza stampa di Mario Draghi. Il mercato attende il Quantitative Easing, argomento caldo delle ultime settimane.
Le borse europee sono in attesa di questo meeting. A Piazza Affari, con ogni probabilità, partiranno con un rialzo moderato a seguito della buona chiusura del mercato cinese (supportato dall’aspettativa di nuovi stimoli monetari, una situazione speculare a quella europea). Il sentimento comune è quello mosso dalla debolezza del petrolio. Il Brent è tornato ieri sopra i 70 dollari al barile. Si tratta di un rimbalzo.
La situazione, spiegata dagli strategist, è la seguente:
Sul fronte dei singoli titoli attenzione a Fca dopo che ieri sera si è appreso che lo scorso mese le immatricolazioni di auto in Italia sono cresciute del 4,95% e quelle del gruppo del 5,9%. Focus inoltre sui titoli dell’energia, penalizzati dalla discesa delle quotazioni del petrolio, e sulla galassia Unipol, che ha varato la conversione delle azoni privilegiate Ugf e delle risparmio A e B di UnipolSai in ordinarie. Tra i bancari da monitorare Unicredit in scia alla conferma del rating overweight, con target price di 7,9 euro per azione, da parte di Jp Morgan. L’intento dei paesi Opec, soprattutto di quelli ricchi come Arabia Saudita, Emirati Arabi, Qatar e Kuwait, è quello di far scendere le quotazioni del petrolio su livelli così bassi che possano portare in perdita i produttori statunitensi di shale oil in modo da farli uscire dal mercato.
Non rimane, dunque, che attendere il meeting dell’Eurotower. Ci saranno misure straordinarie? Oppure prevarrà il parere di Weidmann e dei ‘falchi tedeschi’ contro Draghi?