Calo alla riapertura delle Borse europee. La settimana che terminerà con i dati sul lavoro Usa, i quali potranno indirizzare ancora di più la Federal Reserve verso l’innalzamento dei tassi, non è cominciata nel migliore dei modi.
L’inizio di ottava è tutto dedicato alla Cina, dove l’andamento dei profitti industriali è sceso come non mai negli ultimi quattro anni e ha messo in evidenza il rallentamento economico della potenza asiatica. Milano lascia sul terreno l’1,1%, così come Londra, mentre Francoforte e Parigi sono al -1,3%. Ancora debole Volkswagen, al centro dello scandalo sulle emissioni, con conseguente pesantezza del settore auto.
In Italia si registra il balzo della fiducia di imprese e consumatori, mentre in Germania vengono pubblicate le vendite al dettaglio, poi si passa negli Usa per i redditi e le spese delle famiglie e le vendite di case. I timori sulla situazione internazionale sono condivisi dalle massime autorità: “Una stima” della crescita globale “del 3,3% per quest’anno non è più realistica come non lo è una del 3,8% per prossimo. Resteremo comunque sopra la soglia del 3%”, ha anticipato il numero uno del Fondo Monetario Internazione, Christine Lagarde, un’intervista al quotidiano economico francese Les Echos, in cui ha spiegato che la revisione al ribasso è influenzata dal rallentamento delle economie emergenti.
Avvio di settimana senza sensibili variazioni per lo spread tra Btp e Bund a quota 113 punti. Il Tesoro ha piazzato 6,5 miliardi di Bot a sei mesi, a fronte di richieste per 10,7 miliardi, con un rendimento dello 0,023% in crescita di 2 punti base: nessuna ripercussione delle elezioni in Catalogna, con gli indipendentisti alla maggioranza dei seggi.