BPM vuole diventare una SPA e nonostante questo va avanti con i licenziamenti. Ma basta la promessa dello Statuto, la promessa di diventare presto una Società per Azioni, a far volare il titolo in borsa.
Andrea Bonomi è stato fin troppo chiaro e dettagliato nell’esplicare i suoi progetti: si deve procedere alla stesura dello Statuto per poi passare alla quotazione in borsa, per concretizzare la trasformazione in Società per Azioni. I soci privati, i dipendenti e soprattutto i sindacati, devono ancora dare la loro autorizzazione definitiva.
► Bpm: avanti con i licenziamenti
Questo vuol dire che al momento è tutto nelle mani dell’arte diplomatica del presidente di BPM. Marchetti che lavora allo Statuto non ha ancora completato la redazione ma i progetti della banca lombarda sono già all’attenzione della Banca d’Italia e degli organi di sorveglianza.
Nei progetti c’è anche la realizzazione di una Fondazione BPM nella quale convogliare il 5% degli utili netti della banca in modo da usare questi soldi sia per le attività di formazione, sia per gli interventi socio-assistenziali rivolti a dipendenti ed ex dipendenti della banca.
La Popolare di Milano, intanto, guadagna terreno a Piazza Affari, incrementando il suo valore del 14 per cento. E anche al suoni di questi fragorosi successi che il piano di BPM si concretizza.