Sono più di 800 gli emendamenti alla legge di Stabilità avanzati dai gruppi parlamentari alla Camera, molteplici ritocchi che rendono sempre più possibile il ricorso alla fiducia da parte del governo che massimo entro lunedì 23, dovrebbe pronunciarsi. Che si ricorresse alla fiducia era stato anticipato dal sottosegretario all’Economia, Pierpaolo Baretta, che aveva detto “è possibile che ci sia una richiesta del governo di porre il voto di fiducia a Montecitorio”.
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Baretta aveva precisato che è una decisione che “viene sempre presa all’ultimo minuto, anche sulla base degli emendamenti”, sottolineando la “necessità di chiudere entro il 23”. Tra le novità più importanti sicuramente la revisione della web tax, contestata da Matteo Renzi, per cui non ci sarà più l’obbligo di aprire partita Iva per tutti i soggetti che attuano il servizio di commercio elettronico diretto o indiretto. Resta invece in vigore il bisogno di avere partita Iva per la pubblicità online e per il diritto d’autore.
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Sono stati inoltre approvati anche gli emendamenti che prevedono l’aumento ulteriore dell’imposta di bollo per le imprese sui depositi titoli a 14mila euro. Ci saranno nuovi finanziamenti per accrescere la retribuzione salariale dei contratti di solidarietà e per le scuole di specializzazione in medicina. È stato quindi previsto un Fondo per le politiche attive del lavoro e anche incentivi per la stabilizzazione dei precari dei call center.