Si registra un nuovo record minimo relativo al rendimento del Btp decennale che, ad inizio settimana, cala sotto il 2,20% al 2,17%.
Lo spread, ovvero il differenziale di rendimento tra i titoli di Stato decennali italiani e i titoli di Stato tedeschi, tra il decennale italiano ed il Bund tedesco diminuisce e si attesta attorno a quota 140 punti (144 alla chiusura di venerdì). Il nuovo minimo viene rilevato solo tre giorni dopo le parole pronunciate venerdì scorso dal governatore della Banca centrale europea Mario Draghi, che ha insistito sul quadro di debolezza dell’economia della zona euro, lasciando presagire che ci stiamo muovendo verso un allentamento della moneta e dunque verso il quantitative easing.
L’Europa viaggia pertanto verso l’immissione di nuova liquidità sui mercati per contrastare i rischi di deflazione e spingere invece l’incremento dei prezzi. Anche i Bonos spagnoli hanno risentito in maniera positiva dell’apertura di Draghi: Lo spread sul Bund tedesco è a 119 punti, e per la prima volta il rendimento dei buoni spagnoli decennali cala al minimo record dell’1,97%, sotto la soglia psicologica del 2%.
Tuttavia dalla Germania è arrivato a stretto giro di posta ancora una volta un freno all’acquisto di titoli di Stato (dunque di debito pubblico) da parte dell’autorità monetaria di Francoforte. Il presidente della Bundesbank, Jens Weidmann, ha detto con toni forti i governi europei dovrebbero focalizzarsi sulla crescita piuttosto che sull’acquisto di bond governativi per sconfiggere la bassa inflazione. Stando a Weidmann si tratta di misure straordinarie più difficili da adottare e che incontrerebbero grossi ostacoli di natura legale. L’acquisto di titoli di Stato comporterebbe per Weidmann un rischio morale in più in confronto alle attuali misure di allentamento decise dall’Eurotower e violerebbe il principio di responsabilità con i governi che non sarebbero più responsabili dell’esito delle politiche fiscali ed economiche.