Calabria, famiglie sempre più in crisi

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Storicamente, il ‘Mezzogiorno’ d’Italia rappresenta lo specchio di una crisi destinata a non finire mai. Difficoltà dal punto di vista delle infrastrutture, si sommano a difficoltà sul piano economico. I due fattori, se uniti, portano ad una situazione che accompagna il Meridione da almeno un secolo. Negli ultimi giorni, le notizie e i rapporti circa il dislivello economico tra il Sud e il resto del Paese si moltiplicano.

L’ultima notizia, resa nota dal Codacons riguarda le famiglie calabresi. La loro situazione economica sta precipitando. L’ente ha reso noto che le famiglie hanno accumulato debiti per un totale di 3,2 miliardi di euro. Si tratta in percentuale del 7% del totale nazionale. Ogni singolo, compresi i neonati, è già debitore per un importo medio pari a 1.635. Un dato raccapricciante.

Ma da cosa dipende? Il Codacons lo ‘giustifica’ con una serie di mancati pagamenti per mutui, prestiti, acquisto di beni di largo consumo, scoperti relativi ai conti bancari, carte di credito.

Si tratta anche di bollette per le utenze domestiche non pagate. Lo specchio di una quotidianità non facile, alle prese con i conti da far tornare e i deficit da coprire realizzando altri deficit, accompagna una delle regioni con la più alta soglia di povertà d’Italia.

L’indagine del Codacons si è concentrata anche su altre Regioni, al fine di comprenderne le dinamiche economiche strutturali e contingenti.

Una di quelle messe peggio è l’Emilia Romagna, altra area in cui la crisi viene percepita in maniera particolare. L’indebitamento pro-capite è di 454 euro. Nulla a che vedere con i dati della Regione Calabria, ma sicuramente siamo dinanzi ad una cifra alquanto preoccupante.

 

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