Il credit crunch è più soft per il nostro paese ma le banche sono disponibili, spiega Bankitalia, a riaprire i rubinetti dei mutui e dei prestiti alle aziende. Meno disponibilità, invece, per quel che riguarda le famiglie che dovranno fare i conti con le poche garanzie che riescono a dare alle banche e con la crisi del mercato immobiliare.
Secondo una recente indagine, non è poi così vero che il ribasso dei prezzi delle case continua in modo indiscriminato, riducendo contestualmente il volume dei mutui ipotecari. Calano, infatti, soltanto i costi delle case già costruite, mentre per quelle in costruzione, per la case nuove, i prezzi restano comunque molto alti.
Una recente indagine dell’Istat sul mercato delle costruzioni fa presagire che non ci sarà un’inversione di tendenza sul breve periodo. Le case nuove o in costruzione, infatti, saranno sempre meno e per la legge della domanda e dell’offerta, a fronte di una domanda stabile, con la diminuzione dell’offerta aumenterà il prezzo.
L’Istat spiega che nel 2012 c’è stata una riduzione dei permessi per le nuove costruzioni, pari al 21,8 per cento. In più è calata anche la superficie utile abitabile, per la quale si registra una flessione del 20,6 per cento. Il periodo peggiore dell’anno, in questi termini, è stato il secondo trimestre del 2012.
Il calo dei permessi a costruire è stato meno consistente per quel che riguarda l’edilizia non residenziale che è diminuita del 10 per cento circa.