Non accenna ad arrestarsi il calo dei prestiti erogati dalle banche italiane alle imprese. Nel mese di novembre 2013, comunica Bankitalia in una sua nota, la contrazione di prestiti alle società non finanziarie si è ampliata su base annua al 6 per cento, rispetto al già negativo -4,9 per cento di ottobre.
► In calo i prestiti alle Pmi e in aumento quelli ai grossi gruppi
Ma anche le famiglie soffrono: in generale i prestiti al settore privato hanno infatti registrato una contrazione su base annua del 4,3 per cento, con erogazioni scese dell’1,5 per cento sui dodici mesi.
► Ancora una flessione nei prestiti ai privati nel mese di novembre 2013
In valori assoluti tra il mese di ottobre del 2013 (ultimo dato disponibile) e lo stesso mese del 2012, la riduzione complessiva dei prestiti alle realtà imprenditoriali è stata pari a 6,6 miliardi di euro.
Anche il 2014, secondo le previsioni del Centro studi di Confindustria, le banche non si riveleranno prodighe nella concessione di finanziamenti: -1%, per un valore complessivo di 8 miliardi in meno di erogazioni.
Previsione decisamente negativa considerato che il calo dei prestiti bancari in Italia, dal settembre 2011 ad oggi, ha già superato i 95 miliardi di euro. Un’inversione di tendenza potrebbe registrarsi solo a partire dal 2015, con un aumento di finanziamenti del 2,8%, pari a 22 miliardi di euro in più.
Anche in tal caso, precisa la nota di Confindustria, l’andamento dei prestiti bancari nel 2014-15 difficilmente sarà in condizioni di esaudire il fabbisogno finanziario dell’attività economica.
Con i finanziamenti così difficili da ottenere, le conseguenze per le famiglie e le imprese sono pesanti. In effetti, l’aria di immobilismo che si vive a livello economico è anche conseguenza di questa sorta di meccanismo inceppato. Pochi finanziamenti significano pochi investimenti e poco sviluppo.