Chi l’avrebbe mai detto che l’Italia sarebbe stata etichettata come un paradiso fiscale? E invece il momento è arrivato e tutto dipende dal settore calcistico, visto che i calciatori sono meno tassati nel nostro paese che altrove. In pratica soltanto “emigrando” con il cartellino in Francia oppure giocando nei campionati secondari, si ottiene un bello sconto sulle tasse.
I calciatori vogliono spesso lasciare il nostro paese perché all’estero le squadre riempiono gli stadi, perché il tifo è migliore, perché ci sono più stimoli ma se ragionassero sulle tasse, sicuramente non si schioderebbero dalla loro rappresentativa di serie A.
L’unico modo per pagare meno tasse che in Italia, secondo una breve ricognizione delle imposte applicate alle rendite milionarie dei calciatori, sarebbe quello di emigrare nei campionati svizzero o slovacchi, oppure dedicarsi alle serie minori.
L’esempio fatto è quello di un calciatore che guadagni circa 2 milioni di euro in Italia, giocando in serie A. All’appuntamento con il fisco, il giocatore in questione, dovrebbe pagare tasse per 874 mila euro. Se la sua squadra facesse parte della serie A spagnola, le tasse da pagare salirebbero a un milione di euro. Ma la situazione non migliora nella Premier League inglese o nella Bundesliga tedesca.
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