Nel suo consueto ‘sondaggio sul mercato delle abitazioni in Italia’, Bankitalia fa il punto sull’immobiliare.
Durante il terzo trimestre del 2014 la quota di agenti che hanno palesato una flessione dei prezzi resta largamente alta, ma sono sopraggiunte nuove indicazioni circa una diminuzione del gap tra i costi della domanda e i costi dell’offerta.
In altri termini il pessimismo degli operatori relativo alle prospettive di breve termine del proprio mercato si è affievolito, malgrado le aspettative di un nuova contrazione dei prezzi. Resta pressoché uguale a nove mesi e mezzo il tempo per cedere una abitazione.
Dal test, realizzato tra il 26 settembre e il 22 ottobre, si evince che nel terzo trimestre del 2014 resta complessivamente sui propri standard il saldo tra le quote di operatori che evidenziano un aumento dei prezzi e quelle che riportano una diminuzione dei prezzi di vendita (a -65,3%, da -66,4% della rilevazione di luglio).
Bankitalia, in una nota, ha comunicato:
Tale risultato deriva da componenti eterogenee; nelle aree urbane e in quelle metropolitane il saldo si ridimensiona significativamente a -65,2 e -61,7% (da -70,6 e -70,9 rispettivamente), mentre nelle aree non urbane e non metropolitane aumenta lievemente a -66,3 e -66,7% (da -63,6 e -64,5 di luglio). Soffermandosi sulle compravendite, la quota di agenti che hanno venduto almeno un’abitazione nel penultimo trimestre del 2014 è scesa al 64,4% dal 68,1. Il risultato, che risente della stagionalità particolarmente accentuata del trimestre estivo, è migliore di quello riscontrato nello stesso periodo del 2013 (del 59,8 per cento). I giudizi relativi alle condizioni della domanda hanno invece registrato un marginale peggioramento: il saldo tra gli agenti che riportano un aumento e quelli che indicano una diminuzione dei potenziali acquirenti si è leggermente ampliato a -22,7 punti percentuali da -20,5 della precedente rilevazione.