Arriva la relazione dello scorso anno riguardante gli interventi per gli alloggi e le residenze degli studenti universitari.
I dati contemplano un progressivo calo degli investimenti pubblici. Dai 450 milioni di cofinanziamento nazionale contemplati nel primo bando e dai 420 del secondo si è calati ai 287 milioni del terzo bando. Nel complesso, la domanda è di 380 milioni. Al momento, dunque, con le risorse a disposizione si riuscirà a eseguire meno della metà delle opere ammesse ai fondi.
La relazione annuale 2012 inerente agli interventi di edilizia per gli alloggi universitari, la quale verrà sottoposta alla prossima riunione della Conferenza Stato-Regioni (probabilmente già domani), inizia con il riassunto delle puntate precedenti. E rammenta che gli effetti sin qui ottenuti in virtù della legge 338 del 2000 che permette ad alcuni soggetti pubblici (Regioni, Province autonome, università statali e non statali) o privati (cooperative di studenti, fondazioni e istituzioni senza scopo di lucro) di fare richiesta per un cofinanziamento statale pari massimo al 50% dell’importo messo in conto per ammodernare o ampliare le case dello studente esistenti, programmarne di nuove o ancora comprare immobili da utilizzare come residenze o alloggi universitari.
Se è vero che dal 2001 a oggi sono stati finanziati 260 progetti per circa 37mila posti e che lo Stato ha messo a disposizione più di un miliardo di euro, gli investimenti nel settore sono in continua diminuzione. Le 139 iniziative (per 13.031 posti alloggio) realizzate con i 450 milioni del primo bando risalente a 12 anni fa sono diventati, con il secondo bando del 2007, 110 (per 11.386 posti) per 420 milioni di cofinanziamento.