Un altro brutto colpo per l’Italia da parte di Marchionne, dicono. Successivamente alla fusione con l’americana Cnh, Fiat Industrial ha trasferito la propria residenza fiscale nel Regno Unito.
Dal Financial Times, nel commentare la notizia, fanno sapere che si tratta di una sorta di affronto all’esecutivo guidato da Enrico Letta, il quale sta cercando di arrestare il deflusso di investimenti dopo quasi due anni di recessione.
Il giornale afferma inoltre che Fiat Industrial intende approfittare di un regime fiscale agevolato. Sarebbe questo il motivo del trasferimento: in soldoni, nel Regno Unito le imprese pagano meno tasse.
Chi meno del quotidiano britannico può dirlo? L’aliquota della corporate tax è stata ridotta di gran lunga negli ultimi anni. Il Regno unito l’ha portata dal 30% del 2007 all’attuale 23,25%. E tra due anni scenderà ulteriormente al 20%.
Nel contempo, dall’inizio del 2012, il Regno Unito ha alleggerito le regole fiscali riguardanti le imprese straniere.
Insomma, rispetto all’Italia, Paese in cui le imprese sono soggette ad un’aliquota fiscale del 31,14%, si sta meglio.
Fiat Industrial ha dunque trovato nella Gran Bretagna il teatro ideale per completare la fusione con la controllata americana Cnh. Un affare, consistente nel acquisto del 12% dell’azienda statunitense, che si farà entro fine anno.