Kepler Cheuvreux valuta molto positivamente Campari, confermandola come l’azione preferita del comparto. Gli esperti della casa d’affari hanno apprezzato la crescita della società durante gli ultimi anni, la valutazione a sconto in confronto ai competitor e il celere deleveraging del bilancio che lascerà spazio per ulteriori acquisizioni nel 2016.
Nel corso degli ultimi anni, Campari ha modificato di gran lunga il mix geografico, concentrandosi meno sul territorio nazionale e maggiormente sui mercati europei e statunitensi. “Le acquisizioni hanno rappresentato il 4% della crescita annua dell’ebit e il 2,5% della crescita annuale delle vendite, rispetto a un contributo della crescita organica rispettivamente del 4,3% e del 3,1% circa”, spiegano gli analisti.
Contemporaneamente, le operazioni di acquisizione hanno rappresentato il maggior esborso di cassa nel corso degli ultimi anni (5 volte i dividendi e 4 volte gli investimenti capitali). “Crediamo che l’espansione di Campari proseguirà con una Warchest di quasi un miliardo nel 2016, qualora il rapporto debito/ebitda dovesse scendere scendere sotto le 2 volte”, hanno precisato, sottolineando che la previsione è di meno deal ma di maggiori dimensioni.
Tra i brand principali, hanno apprezzato Aperol, SKYY e Wild Turkey che hanno un notevole potenziale di diversificazione geografica, mentre si sono detti più cauti sul marchio Campari, che sembra essere ancora in una fase iniziale del ciclo di vita negli Stati Uniti, e Appleton Rum, giudicato sottosfruttato al di fuori del mercato giamaicano.
“Abbiamo analizzato il potenziale delle cinque marche su cui è concentrata la società, riscontrando un tasso di crescita organica sostenibile al 6%, in linea con le prestazioni del primo semestre dell’anno, e originato principalmente dallo sfruttamento della diversificazione geografica che beneficia della rete distributiva diretta allargata”.