Con buona pace di coloro che speravano di combattere l’evasione del Canone RAI associandolo alla bolletta elettrica, sappiano ora che anche il presidente di Enel ritiene questa soluzione poco praticabile. S’incontrerebbero troppe difficoltà in termini di fatturazione e non solo. Le associazioni di consumatori gioiscono.
Chi voleva inserire il canone RAI nella bolletta elettrica tenendo conto del fatto che oggi la RAI si può guardare anche su internet e quindi basta avere un dispositivo connesso e la rete elettrica per essere potenzialmente spettatori, sarà deluso dalle parole del presidente di ENEL, Patrizia Grieco, che rispondendo ai cronisti a margine di una conferenza stampa al museo Maxxi ha detto:
> Niente Canone RAI per gli over75
“mi sembra difficile da molti punti di vista: ci sono dei problemi e non so se siano risolvibili o meno. E’ difficile sia tecnicamente, per i sistemi di fatturazione, sia, probabilmente, anche da un punto di vista giuridico. Assoelettrica – ha aggiunto Grieco – ha preso una posizione per tutti gli operatori dichiarando che sembra una cosa molto difficile da realizzare e quindi sottolineando tutta una serie di problemi. Vedremo quali saranno le rispettive posizioni.”
L’idea fiscale collegata alla proposta impraticabile partiva dalla volontà di far pagare meno ma di far pagare tutti. Un’utopia che partendo dal Canone RAI avrebbe dovuto essere d’esempio per tante altre imposte. Per ora resteremo a discutere della teoria mentre gioiscono le associazioni dei consumatori. Federconsumatori in primis, insieme ad Adusbef, aveva criticato la proposta a monte:
Ribadiamo la netta contrarietà all’ipotesi di far pagare il canone tv in bolletta. Questo tributo va pagato con strumenti e modalità proprie. Non bisogna fare confusione e creare pericolosi pot-pourri in bolletta. Ma soprattutto non si può e non si deve addebitare in bolletta il canone anche ai cittadini che il televisore non lo hanno proprio. Esigere il canone da chiunque abbia un’utenza elettrica ossia famiglie, imprese, uffici pubblici, condomini, pensionati, studenti e disoccupati, costituisce una evidente lesione di norme costituzionali ancora vigenti, che Federconsumatori ed Adusbef si riservano di impugnare davanti la Corte Costituzionale.