La sentenza inappellabile della Corte Costituzionale n. 70 del 2015 sta aprendo una voragine nei conti dello stato e dell’INPS. In pratica la lagge Fornero aveva bloccato l’adeguamento dell’importo dell’assegno pensionistico all’inflazione. Questo blocco è stato considerato illegittimo ed ora bisogna ridare dei soldi ai pensionati. Quanto?
Che sia necessario un recupero dei soldi dovuti ai pensionati, è poco ma sicuro. Che questo recupero slitti alla fine dell’anno o all’anno prossimo è un’altra eventualità da prendere in considerazione. Non si sa bene invece a quanto ammonti la cifra che lo Stato e l’INPS dovranno mettere a disposizione degli assicurati.
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Secondo i calcoli riportati anche dal Sole 24 Ore, i recuperi oscillano tra 4700 e 10000 euro. Si va dai 4700 euro di coloro che hanno assegni contenuti fino a 4 volte il trattamento minimo fino ai 10000 euro di recupero che dovranno essere incassati dai pensionati con assegni che sono 10 volte il trattamento minimo. Insomma recupereranno tutti, anche chi ha pensioni superiori ai 4000 euro mensili.
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Ricordiamo che l’adeguamento pensionistico è stato modificato più volte nel corso degli anni. Fino al 2011 per esempio, l’adeguamento avveniva con il meccanismo a scaglioni. Un adeguamento simile è previsto anche per il 2012 e per il 2013. Nel 2014 e 2015 la perequazione invece, non avviene a scaglioni bensì rivalutando l’assegno in funzione dell’importo complessivo della pensione.
Un ruolo importante nel determinare questi importi lo ha avuto l’indice definitivo dell’inflazione che nel 2012 è stato pari al 2,7% mentre nel 2013 è arrivato al tre per cento.