La Carta Acquisti altro non è che una carta di pagamento elettronico.
Nel periodo che va dal 2008 al 2012 lo Stato ha saldato oppure addebitato in maniera diretta le spese.
A partire dal primo di gennaio del 2013, invece, si adopera lo stanziamento disciplinato da ENI S.p.A. e ENI Foundation, al fine di assicurare la prosecuzione del programma ‘Carta acquisti’. Ciò viene disciplinato dal Decreto interministeriale numero 100152 del 19 dicembre 2012, da parte del Ministero dell’economia e delle finanze e dal Ministero del lavoro e delle politiche sociali).
Sempre dal primo gennaio del 2013 è stata sospesa l’missione del contributo aggiuntivo di 20 euro destinato agli utilizzatori sul territorio nazionale di gas naturale o GPL ma è comunque garantito l’accredito ordinario degli ottanta euro bimestrali.
La Carta acquisti non è utilizzabile ai fini di effettuare un prelievo di contanti. Tale carta è altresì utilizzabile solo ed esclusivamente per spese di natura alimentare presso gli esercizi commerciali convenzionati e consente di pagare le utenze domestiche quali gas ed elettricità, presso gli Uffici Postali.
I titolari di Carta Acquisti possono ottenere uno sconto del 5% nei negozi e nelle farmacie, nel caso in cui aderiscano all’iniziativa e siano convenzionate.
Lo sconto è accettato soltanto per acquisti realizzati esclusivamente attraverso la Carta Acquisti e non è applicabile all’acquisto di specialità medicinali o per il pagamento di ticket di natura sanitaria.
Le farmacie, qualora siano attrezzate in tal senso, garantiscono ai beneficiari della Carta Acquisti che effettuano un acquisto di qualsiasi importo tramite la Carta medesima, la misurazione gratuita della pressione arteriosa e/o del peso corporeo.
Lo sconto è cumulabile con altre iniziative promozionali oppure con sconti applicati in favore della generalità della clientela, e ancora con quelle del medesimo genere assicurate ai titolari di carte fedeltà erogate dai negozi stessi. Tra questi vi sono, ad esempio, i supermercati
Il progetto Carta Acquisti contempla la possibilità che gli Enti territoriali possano rilasciare, così da avvantaggiare i propri residenti, l’accredito sulla carta di ulteriori somme e, inoltre, offre la possibilità ad alcune aziende di disporre sconti specifici sulla fornitura di beni di pubblica utilità.
Carta acquisti: cosa comporta
All’interno della Carta acquisti sono accreditati, a vantaggio degli enti aventi diritto, quaranta euro mensili con una cadenza di tipo bimestrale, di 80 euro. Per i beneficiari che hanno il diritto all’accredito e che sono in possesso degli ulteriori requisiti richiesti, agli ottanta euro bimestrali andranno ad aggiungersi eventuali somme messe a disposizione dagli Enti territoriali di residenza.
Chi può avere la carta acquisti
Possono godere della Carta acquisti quei cittadini aventi età uguale o superiore a sessantacinque anni, nonché i bambini di età inferiore a 3 anni.
Nel secondo caso il Titolare della Carta sarà colui che esercita la patria potestà nei confronti dei minori.
Requisiti per ottenere la Carta acquisti
Tornando al primo caso, i cittadini di età uguale o superiore a sessantacinque anni, al fine di ottenere il diritto alla Carta, dovranno essere in possesso dei seguenti requisiti:
– non devono essere in possesso di trattamenti, o ancora beneficiare, nell’anno di competenza del beneficio, di trattamenti, rilasciati a qualsiasi titolo, di importo minore di:
– euro 6.701,34 per l’anno 2013, se di età pari o superiore a sessantacinque anni e inferiore a settanta anni
– euro 8.935,12 per l’anno 2013, se di età pari o superiore a settanta anni
– nel caso in cui una quota dei trattamenti sia connessa alla situazione di reddito del pensionato, il cumulo dei redditi e dei trattamenti deve essere minore rispetto a tali soglie.
– i cittadini devono essere in possesso di un ISEE, in corso di validità, minore di 6.701,34 euro per l’anno 2013
– non essere, contemporaneamente, gli esercenti la patria potestà o ai soggetti affidatari:
– intestatari di più di una utenza elettrica domestica;
– intestatari di più di una utenza elettrica non domestica;
– intestatari di più di due utenze del gas;
– proprietari di più di due autovetture
– proprietari, con una quota superiore o uguale al venticinque%, di più di un immobile ad uso abitativo;
– proprietari, con una quota superiore o uguale al dieci%, di immobili che non siano ad uso abitativo o di categoria catastale C7;
– titolari di un patrimonio mobiliare, come verificato nella dichiarazione ISEE, superiore a euro 15.000.