H3G e Wind sono prossime a raggiungere un’importantissima intesa, ma il mercato delle telecomunicazioni europee sta vivendo un momento di enorme fermento anche presso altri fronti. Molte sono, infatti, le trattative avanzate.
Menzioniamo il matrimonio tra Hutchinson Whampoa e Vimpelcom, che pare essere ormai cosa fatta. La casa asiatica e quella russia, infatti, sono pronte a chiudere gli accordi che consentiranno ad entrambe di fondere i loro operatori mobili in Italia.
Si tratta di un negoziato molto lungo, forse uno dei più lunghi, per quanto concerne le tlc. Le fusioni hanno velocizzato il passo sul nostro continente negli ultimi due anni: le telco cercano partner per ampliare i loro rami di business (l’imperativo è diventare quad-play, per avere attività nella telefonia fissa e mobile, nella banda larga e nella Tv), allargando al tempo stesso le loro dimensioni (la base clienti) e i margini di guadagno.
Ora tuttavia potrebbe sorgere qualche problema alla vigilia del consolidamento: il nuovo commissario europeo alla concorrenza Margrethe Vestager ha fatto chiaramente sapere che valuterà con attento scrutinio gli accordi tra telecom (come tra altre aziende) perché la priorità è preservare la concorrenza sul mercato e la disponibilità di servizi a prezzi accessibili per gli utenti finali.
Vimpelcom e Hutchison Whampoa trattano da quasi due anni sulla possibilità di fondere Wind e Tre, che in Italia rappresentano il terzo e il quarto maggiore operatore mobile; il lungo tira e molla si è più volte arenato su questioni cruciali: il prezzo dell’operazione e la divisione delle quote nella nuova società. Ora le due parti sarebbero d’accordo nel dare ad Hutchison una quota lievemente maggiore della nuova entità, circa il 51%.
L’eventuale merger porrebbe fine alla guerra dei prezzi tra Wind e Tre che ne ha eroso i profitti e creerebbe un gruppo che controlla circa un terzo del mercato mobile italiano, con numeri simili alle leader Telecom Italia e Vodafone. Ovviamente gli operatori mobili si ridurrebbero da quattro a tre, un esito che le autorità antitrust valuteranno attentamente.