Gli italiani adorano cenare al ristorante: pranzi e cene sono le voci più frequenti nel conto mensile delle spese, ma malgrado tutto sono anche quelle che incidono in tono minore.
Il 71% del budget, infatti, viene destinato alle spese primarie (mutuo, affitto e bollette), quelle personali ammontano al 12% del totale, mentre lo shopping vale il 7%. Insomma, nonostante la crisi c’è ancora chi riesce a fare quadrare i conti pur togliendosi qualche sfizio.
Sicuramente, la fotografia scattata da BudJet, l’app creata da MoneyFarm, non ritrae l’italiano medio che al fisco dichiara poco meno di 20mila euro l’anno e neppure la famiglia tipo che secondo le ultime rilevazioni Istat ha una spesa media di 2.359 euro al mese, ma si concentra su una ristretta platea di privilegiati: possessori di Iphone con una capacità di spesa media mensile di 2.800 euro.
E dimostrazione della diversa capacità di spesa emerge il fatto che si tratti di persone che “aprono il borsello” più di 100 volte al mese. Le spese primarie assorbono il 71% del budget complessivo, ma se il 37% serve – di fatto – a mantenere la casa tra mutuo, affitto e bollette, colpisce il 25% destinato ai trasporti: dalle rate dall’auto al bollo fino all’assicuzione. Insomma nonostante l’aumento dell’offerta di car sharing e al potenziamento delle tratte ferroviarie ad alta velocità in Italia non si rinuncia al mezzo di proprietà.
Il 12% del budget è investe destinato alle spese personali: dal parrucchiere alla cosmesi passando per lo shopping, capace, da solo, di rappresentare quasi il 7% medio delle spese e più del 30% solo per i milanesi che riescono a capitalizzare su una minore incidenza dei costi primari (casa, trasporti, salute e alimenti) rispetto agli utenti di Roma (50%) e Napoli (79%).