I temi caldi sono tre: pensioni, esodati, abolizione delle tasse sulla casa. La triade economica del governo Renzi è stata abbondantemente criticata dal leader della Cgil, Susanna Camusso, praticamente sotto tutti i gli aspetti.
Stando alle parole della sindacalista la legge Fornero sulle pensioni è ingiusta e il governo deve cambiare rotta, in confronto a quella attuale fatta di “annunci, stop’n’go e passi indietro. Il pensiero va in riferimento all’apertura – in un primo momento – alla revisione dei meccanismi pensionistici per far posto alla flessibilità, poi frenata per andare alla ricerca delle coperture. “C’e una relazione tra lavoro faticoso e aspettativa di vita, non si può pensare che l’aspettativa di vita sia tutta uguale a prescindere dal lavoro che si fa”, ha aggiunto Camusso che, a proposito del confronto con l’esecutivo sul tema, ha chiosato che “questo governo non ha l’abitudine di discutere con nessuno”. Quanto alla ‘flessibilità a costo zero’ proposta da Renzi, Camusso ha parlato di “termine che non ha senso”.
Il caso delle risorse per gli esodati è “una drammatica rottura in totale contrasto con l’intesa sul fondo per gli esodati che era stato dedicato a loro”, ha sottolineato invece in riferimento all’impossibilità di usare i fondi non allocati nel 2013 e 2014 (circa mezzo miliardo) per la settima tutela: i denari sono stati riassorbiti dal bilancio dello Stato e non possono esser nuovamente posti a sostegno degli esodati. Per la leader Cgil, la perdita delle risorse dimostra come il governo non consideri “priorità il tema del disagio dei lavoratori e l’ingresso dei giovani nel lavoro”.