Il 12 dicembre si avvicina e moltissimi lavoratori manifesteranno nelle piazze di tutta Italia, chiamati a rapporto dal sindacato della Cgil e dal suo leader Susanna Camusso.
Il segretario nazionale, più la data si avvicina, aggiunge nuove informazioni e ci tiene a fare continui chiarimenti. Dal palco di un’assemblea a Brescia, la Camusso ha ribadito che lo sciopero generale non è affatto un gioco. Si tratta bensì di uno straordinario sacrificio e dopo tutti questi anni di crisi questo sacrificio è un sacrificio da tenere ancor più in considerazione:
Lo sciopero generale non è un gioco, ma uno straordinario sacrificio che diventa ancora più pesante dopo questi anni di crisi. Lo dico in risposta a chi sostiene che ci inventiamo le ragioni per farlo. Un’affermazione che ci infastidisce perché c’è un disprezzo verso i lavoratori. È legittimo non condividere le nostre ragioni, non è legittimo disprezzarle. Il 12 dicembre, con lo sciopero ricorderemo nelle piazze italiane quello che avvenne in piazza Fontana 45 anni fa. A quarant’anni dalla strage di piazza della Loggia, ricordata in assemblea, occorre definire come uno dei vulnus che ci sono in questo paese il fatto che ancora non sappiamo le verità sulle stragi di Statoì. Nel passato c’è stata una risposta positiva alla nostra campagna di verità, ma quando poi si sono aperti gli armadi non c’era niente. Collegare i temi del lavoro con la ricerca della verità sulle stragi è la dimostrazione di come il sindacato sia sempre stato un baluardo di democrazia e libertà nei luoghi di lavoro e non solo.
Intanto, la Cgil ha calcolato che durante i primi dieci mesi dell’anno sono stati autorizzati alle aziende 940 milioni di ore di cassa integrazione con una perdita complessiva di reddito per i lavoratori di 3,6 miliardi. Il calcolo è stato fatto sulla base dei dati Inps. In media per ogni lavoratore in casa a zero ore (540.000 in totale) la busta paga è diminuita di 6.700 euro.