In un post pubblicato in precedenza abbiamo illustrato le caratteristiche di uno strumento bancario alternativo al conto corrente, il conto deposito, che si configura però come un deposito di denaro remunerato e dunque appartiene più esattamente alla categoria degli investimenti a breve termine.
> Che cosa è un conto deposito
In quel post abbiamo anche accennato inoltre a due strumenti bancari che possono in genere venir proposti in alternativa ai clienti che richiedono l’apertura di un conto deposito. Si tratta dei pronti contro termine e dei certificati di deposito. Vediamo quindi in cosa consistono i primi fra i due.
> Conto deposito – Caratteristiche e tassazione
Che cosa sono i pronti contro termine
I pronti contro termine sono dei contratti bancari molto simili a dei prestiti in cui una banca, il venditore, cede un certo numero di titoli ad un sottoscrittore, l’acquirente, impegnandosi a ricomprarli ad un prezzo più alto allo scadere di una certa data, che viene fissata come termine. Allo scadere di questa data, tuttavia, l’acquirente ha l’obbligo di far trovare questi titoli pronti per il nuovo acquisto.
I pronti contro termine possono quindi configurarsi come una sorta di prestiti di denaro coperti con dei prestiti di titoli, la cui durata oscilla però sempre su un breve termine che varia da 1 a 3 mesi, ma può raggiungere anche i 12 mesi nei casi più rari.
Alla base del prestito, abbiamo detto, possono trovarsi sia titoli che obbligazioni, emesse di norma da un soggetto diverso dalla banca che le propone. Per operare con i pronti contro termine è necessario tenere sempre presente i seguenti fattori:
- il prezzo di vendita
- il prezzo di riacquisto
- il rendimento.