L’Agenzia delle Entrate e il pagamento dell’exit tax
In un post pubblicato in precedenza abbiamo visto più da vicino in che cosa consiste la cosiddetta exit tax, l’imposta il cui pagamento è richiesto dall’Agenzia delle Entrate a quei soggetti italiani titolari di impresa che perdono la residenza fiscale in Italia trasferendola all’estero.
> Che cos’è l’exit tax dell’Agenzia delle Entrate
La cosiddetta exit tax è infatti un’imposta che grava sulle plusvalenze generate in questa particolare situazione reddituale.
Ma a volte l’Agenzia delle Entrate stessa può concedere ai contribuenti italiani una sospensione del pagamento di questa imposta, applicando uno di quei particolari regimi fiscali opzionali che consentono ai contribuenti italiani di beneficiare di particolari agevolazioni.
> Come aderire ai regimi fiscali opzionali dell’Agenzia delle Entrate
In questo post vedremo quindi in cosa consiste questo particolare regime fiscale e in quale contesto si applica la sospensione dell’exit tax.
Che cos’è l’opzione fiscale della sospensione dell’exit tax dell’Agenzia delle Entrate
La sospensione del pagamento dell’exit tax può infatti essere richiesta ed esercitata come opzione dall’imprenditore, che la può applicare anche distintamente per ciascuno dei cespiti aziendali o dei componenti dell’azienda non confluiti in una stabile organizzazione situata in Italia.
L’opzione può essere esercitata solo in presenza di determinate condizioni e al tempo stesso esistono ambiti particolari per i quali la sospensione non può essere applicata. Si tratta infatti nello specifico di:
- i minori o maggiori valori dei beni che generano i ricavi
- i fondi in sospensione di imposta
- gli altri componenti positivi e negativi che concorrono a formare il reddito.