Sono ancora numerose le incognite circa la squadra di Governo formata da Matteo Renzi, all’indomani dell’incarico ricevuto al Quirinale. Il ‘rottamatore’ non ha ancora sciolto le riserve, anche se promette tempi celeri. C’è molta incertezza su chi sarà il sostituto di Saccomanni al Dicastero dell’Economia. Molti i nomi papabili: Guido Tabellini (ex rettore della Bocconi) e Pier Carlo Padoan (ex presidente Istat)sembrano essere i più accreditati.
Poche chance, invece, per Lorenzo Bini Smaghi. Al momento l’unica certezza è che il titolare del Tesoro, cuore pulsante dell’esecutivo, dovrà essere un uomo molto vicino al premier.
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Rimangono, poi, da sciolgiere i nodi legati agli altri dicasteri.
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Alla Farnesina, se Emma Bonino non dovesse essere riconfermata, potrebbe essere promosso il viceministro Lapo Pistelli. A costringere al passo indietro l’attuale ministro degli Esteri potrebbe essere l’ennesimo rinvio della Corte indiana sul caso dei due marò, detenuti in India da più di due anni. Annamaria Cancellieri non dovrebbe essere confermata alla Giustizia. A sostituirla dovrebbe essere Livia Pomodoro.
Angelino Alfano potrebbe perdere sia il Viminale sia il ruolo di Vicepremier. A parte ciò, il Nuovo centrodestra dovrebbe essere “premiato” per il suo appoggio al governo con tre ministeri. Maurizio Lupi resterebbe alle Infrastrutture e Beatrice Lorenzin rimarrebbe in carica alla Sanità.
Allo Sviluppo Economico c’è la certezza di vedere Franco Bernabè. Così come Maria Elena Boschi alle Riforme nel ruolo appartenuto durante l’esecutivo Letta a Gaetano Quagliariello. Federica Mogherini andrebbe ai Rapporti con l’Ue. Sul fronte delle new entry si continua a parlare di Tito Boeri al Lavoro.