Le conseguenze del bailout di Cipro diventano chiare di ora in ora. Il salvataggio dell’isola ha determinato il vincolo tra l’erogazione dei fondi e un prelievo fiscale sui conti deposito. Una misura, quest’ultima, che ha sorpreso tanti analisti, oggi preoccupati del fatto che siano minate la stabilità dell’euro e la flessibilità del mercato.
Intanto piazza Affari, nel primo giorno dopo la decisione europea sui bailout, ha chiuso in rosso le contrattazioni che già in aperture si mostravano difficili. È intervenuta immediatamente l’ABI per spiegare che la crisi di Cipro non può e non deve contagiare il nostro paese visto che le banche esposte sull’isola cipriota, in ogni caso, non superano il miliardo di euro di investimenti. Per questo i nostri istituti di credito possono dirsi al sicuro.
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I mercati, in generale, hanno visto ridursi la tensione pian piano durante la giornata ma le preoccupazioni in apertura sono state determinanti. Così il Dow Jones ha perso lo 0,23 per cento e il Nasdaq ha perso lo 0,41 per cento. A piazza Affari il calo del Ftse Mib è stato ancora più consistente e le contrattazioni si sono chiuse con una flessione dello 0,86 per cento. Lo spread, da parte sua, è tornato sopra i 300 punti a quota 322.