Arriva la chiusura del procedimento su Saipem da parte della Consob. Una conclusione che non porta a sanzioni. Questo perché l’azienda si era già impegnata a divulgare, già lo scorso 28 ottobre, una nuova versione ritenuta fin da subito conforme con i conti 2012.
Secondo l’authority, sulla base di quest’ultime cifre, si dovevano inglobare una minusvalenza da 245 milioni. Un procedimento avviato lo scorso 19 luglio sulla base dell’ipotesi di non conformità ai principi contabili del bilancio di esercizio 2012. Il tutto si basava su una serie di svalutazioni di commesse della società di oil service, gruppo portato avanti da Umberto Vergine, persona che si occupava della contabilità semestrale di giugno. La stessa Commissione ha fatto intendere di non pensarla allo stesso modo e luglio si è aperto un procedimento mediante il quale si richiedevano 245 milioni delle suddette minusvalenze
Dopo lo scambio di diverse consulenze si era arrivati ad un compromesso nato nel mese di ottobre. In quest’ultimo Saipem marcava che ulteriori approfondimenti e verifiche portavano nella contabilità di settembre schemi contabili proforma stilati in base alle richieste della Commissione. Quest’ultima sottolineava che ricavi e costi dell’anno 2012 non siano stati rilevati in base ai principi internazionali Ias 11 e Ias 1.
Agli investitori era chiara una nota modifica che aggiungeva ben 245 milioni di perdite su commesse ai conti 2012. A queste si legano le perdite per identico ammontare al 2013. Le stime in rosso su Saipem, attese tra 300 e 350 milioni nel 2013, non sembrano sfuggire al mercato. La Saipem ha preso chiari impegni di rettificare di bilancio per l’anno corrente, rettifiche che vedranno cadere la reputazione salvo che tra in un lasso di tempo accettabile non ci sia la pubblicazione dei conti d’esercizio.
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