“Diciamo quello che dobbiamo dire quando riteniamo che sia appropriato dirlo” tuona Christine Lagarde. “Non siamo guidati dall’agenda di altre istituzioni. Riteniamo da tempo che la Bce debba affrontare il tema dell’inflazione”. E’ sintetica l’affermazione di Christine Lagarde che bacchetta il numero uno della banca centrale europea, Mario Draghi, protraendo la polemica a distanza tra i due dopo che il presidente dell’Eurotower ironicamente si era detto “riconoscente” per le “raccomandazioni” sui tassi fatte alle Bce dal Fondo monetario internazionale e si era augurato la stessa “generosità anche verso altre banche centrali”, soprattutto la Fed.
> Christine Lagarde: priorità all’unione bancaria
La frase pungente di Draghi era arrivata dopo che il direttore del Fmi, nei giorni scorsi, alla vigilia della riunione della Bce, aveva nuovamente rimproverato la banca centrale di Francoforte sull’argomento “bassa inflazione”, che secondo il Fmi, può frenare crescita e occupazione.
I commenti del Fondo Monetario prima della riunione della Bce, “non erano nulla di nuovo”, ha detto Lagarde, mettendo in risalto che il Fmi dà consigli a tutti, non essendo “guidato dall’agenda di altre istituzioni” e precisando come l’istituto si fosse pronunciato anche prima di una riunione molto importante della Fed.
Come ribadire il fondo ne ha per tutti e per dimostrarlo lancia un rimprovero anche agli Stati Uniti: “Incertezza e mancanza di fiducia” sono soltanto parte dei fattori che frenano la ripresa del mercato del lavoro americano, ha detto il numero uno del Fmi rimarcando che i dati sul mercato del lavoro statunitense del mese di marzo sono positivi ma sotto il potenziale.