“I tartassati” è un film di Totò molto famoso e abbastanza datato, ma molto attuale se si pensa alla situazione di oggi. Il riferimento è alla classe media alle prese, come Totò in quel film, con le tasse e la possibilità di resistere. Che sia la classe media ad essere particolarmente presa di mira dalle tasse si intuiva, e ora arriva anche la conferma dalle analisi statistiche sulle dichiarazioni dei redditi presentate nel 2012.
L’imposta italiana principale, l’Irpef, incide sugli italiani per 166,6 miliardi considerando anche le addizionali regionali e comunali. Nel nostro Paese si parla di togliere l’Imu per alleggerire il peso delle tasse sui cittadini, ma la tassa sulla casa che costa agli italiani 4 miliardi e mezzo, quindi molto meno.
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I contribuenti che pagano l’Irpef sono 41,3 milioni mentre quelli esentati sono 9,8 milioni. Tra quelli che non sono soggetti all’Irpef ci sono quelli della no tax area e quelli che azzerano il calcolo con le detrazioni. L’Irpef a livello nazionale equivale a versamenti per 152,2 miliardi e i contribuenti sono 31 milioni e mezzo. La categoria di lavoratori che maggiormente paga l’Irpef sono i dipendenti e i pensionati con l’81,5%. Un dato conosciuto. I dati mostrano anche qualche aspetto interessante. Il fatto che il 5% di contribuenti più ricchi paga solo il 38,4% dell’Irpef è un dato che fa riflettere sull’organizzazione. Gli italiani che guadagnano più di 2 mila 600 euro l’anno sono solo 2 milioni.
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I più tartassati sono quelli che guadagnano un netto mensile di 2 mila euro che sono la categoria che guadagna al loro più di 35 mila 601 euro. Questi sono 4,1 milioni che equivalgono al 10%. Questa categoria ha versato il 51,7% dell’Irpef che sono 78,7 miliardi. Questi 4 milioni di lavoratori hanno pagato quindi più della metà dell’Irpef.
La classe media è quindi quella che paga più tasse in proporzione e l’Irpef così offre una immagine abbastanza falsata dei redditi.