Il rapporto OCSE sulla pressione fiscale nelle economie globali dimostra ancora una volta che il nostro Paese resta la maglia nera per quanto riguarda la tassazione. L’Italia però, purtroppo, si distingue per la cattiva applicazione dell’IVA e per le tasse che sono superiori alla media.
L’Italia è ancora ai vertici delle classifiche sulla pressione fiscale che è ai livelli top sia in relazione all’Europa sia in relazione al mondo intero. Il problema è che i governi hanno cercato di ridurre le tasse ma le politiche adottate non sono state efficaci per cui siamo al quinto posto nella classifica mondiale dei paesi in cui si pagano più tasse. Il rapporto mette a confronto il sistema di riscossione dei tributi delle principali economie del mondo e cerca di capire quanto pagano i contribuenti.
> Quanti giorni si lavorano per pagare le tasse?
Nel 2013 il rapporto tra entrate fiscali e PIL è decisamente migliorato passato dal 42,7 al 42,6 per cento. Purtroppo non è bastato per abbandonare la quinta postazione. Siamo preceduti a livello globale dalla Danimarca (48,8%), dalla Francia (45%), dal Belgio (44,6%) e dalla Finlandia (44%).
Il problema della situazione è dato anche dal fatto che nonostante altri paesi siano stati costretti ad aumentare le tasse per sopravvivere alla crisi, si parla ad esempio del Portogallo o della Turchi, ma anche degli USA, le tasse pagate in Europa sono sempre maggiori che nel resto del mondo.
In Italia il 32,8 per cento del peso delle tasse è rappresentato dalle imposte sui redditi delle persone fisiche, il 7% sono le tasse sui profitti delle aziende, il 30,3% deriva dai contributi previdenziali e sociali, il 25,5 per cento dalle imposte indirette sui consumi e il 6,3 per cento dalle tasse sugli immobili.