Alla data del prossimo 2 dicembre 2013 si sarà richiesto il versamento della seconda rata, o unica, degli acconti 2013 attinenti alle imposte Irpef, Ires, alle patrimoniali su immobili e attività finanziarie all’estero (IVIE e IVAFE), Irap, alla cedolare secca sui canoni delle case ad uso abitativo, e al tributo sostitutivo per i minimi.
Il cittadino potrà ricorrere per il corrispettivo di ogni imposta sia del metodo storico che del metodo previsionale. Nello specifico il criterio storico stabilisce che l’acconto 2013 sia decretato in base all’importo segnalato al rigo differenza quindi Ires dovuta o differenza a favore del contribuente di Unico 2013, e al rigo Totale imposta del modello Irap 2013. Nel totale dovuto va tenuto conto anche del saldo a credito risultante dal modello Unico/Irap.
>Come superare le difficoltà nel pagamento delle rate del mutuo
Diverso discorso per il metodo previsionale, che stabilisce che la somma possa essere versata in maniera inferiore a quanto risulta sulla scorta del criterio storico se si presume di conseguire un reddito nel 2013 inferiore a quello relativo al 2012.
In questo caso, va indicata l’imposta presupposta fondandosi sulle disposizioni fiscali per l’anno 2013 e andrà versata la percentuale minima prevista per l’acconto. I contribuenti che si rifaranno a questo principio dovranno poi controllare se quanto versato in sede di acconto sarà stato sufficiente altrimenti bisognerà procedere al ravvedimento operoso dei minori acconti versati.
>Quali vantaggi si possono ottenere con la surroga del mutuo?
Va tenuto conto che, a partire dal 2013, l’acconto IRPEF passa dal 99% al 100%, e l’acconto Ires passa dal 100% al 101%. Ad esempio, se si pensa di rifarsi al metodo storico, l’acconto Irpef 2013 va determinato sul 100% del rigo RN33 Differenza di Unico 2013.
Entro la data del 2 dicembre non va versato nessun sulle addizionali irpef regionali e comunali.