Gli sgravi sulle assunzioni previsti dalla Legge di Stabilità per coloro che assumono personale a tempo indeterminato nel 2015, hanno un tetto annuo pari a 8060 euro ma l’INPS nella circolare 17/2015 precisa che esiste anche una soglia mensile da rispettare pari a 671,66 euro. Nella circolare dell’Istituto di previdenza si precisano le regole applicative per l’esonero contributivo per le assunzioni agevolate.
L’INPS, in due puntate, ha fatto delle precisazioni importanti riguardo lo sgravio assunzioni sottolineando che l’esonero contributivo non può essere superiore a 8060 euro annui ma deve essere anche rispettata la soglia mensile dei 671,66 euro. Se il rapporto di lavoro è interrotto nel corso del mese, il tetto dell’agevolazione deve essere ridotto in modo proporzionale. Facciamo un esempio.
> DURC necessario per accesso allo sgravio contributivo sulle assunzioni
Se il rapporto di lavoro s’interrompe dopo 10 giorni lavorativi, la soglia dell’esonero contributivo non è 671,66 euro ma è 220,80 euro pari a 10 volte (per i 10 giorni), il tetto giornaliero per ogni giorno di fruizione della prestazione, pari a 22,08 euro. Chiaramente l’esenzione riguarda i contributi previdenziali che sono a carico del datore di lavoro ad esclusione dei premi INAIL, contributo al “fondo per l’erogazione ai lavoratori dipendenti del settore privato dei trattamenti di fine rapporto, contributi ai fondi previsti dalla riforma del Lavoro Fornero.
L’esonero contributivo, calcolato nel mondo indicato, riguarda le assunzioni fatte tra il primo gennaio e il 31 dicembre 2015 e dura per tre anni. Gli adeguamenti che abbiamo indicato all’inizio rispetto allo sgravio, da proporzionare ai giorni effettivi di lavoro, valgono anche per il lavoro part-time o ripartito. Ad ogni modo all’azienda è consentito di superare la soglia per alcuni mesi ma sempre restando nel limite degli 8060 euro annui.
In linea teorica vale la pena ricordare che gli sgravi per le assunzioni a tempo indeterminato nel 2015 riguardano tutti i datori di lavoro privati, hanno regole particolari per il settore agricolo, escludono i contratti di lavoro domestico e l’apprendistato.