Gli Studi di Settore ogni anno sono aggiornati per fare in modo che rispondano ai cambiamenti della società economica italiana. L’aggiornamento costante di questi strumenti almeno nel medio termine, garantisce una migliore analisi del tessuto professionale tricolore.
Gli Studi di Settore si applicano soltanto ad alcune categorie di lavoratori e professionisti che sono chiamati a dare informazioni più dettagliate sul loro volume d’affari e sull’evoluzione del volume d’affari negli anni. Per fare sì che gli Studi di Settore siano sempre rappresentativi della realtà economica di un Paese, secondo quanto disposto dalla legge 146/1998, bisogna rivisitarli periodicamente con una frequenza che non supera i tre anni dall’entrata in vigore dell’ultima versione.
> Prorogati al 7 luglio 2014 i pagamenti dei contribuenti soggetti agli studi di settore
L’Agenzia delle Entrate ha approvato il 23 febbraio 2015 il Programma delle revisioni degli Studi di Settore relativo all’annualità 2015. Per l ‘anno in corso sono stati previsti circa 70 Studi di Settore in evoluzione tra i quali anche tre casi in cui tale evoluzione è rapida e anticipata rispetto agli altri per la grande qualità e quantità di evoluzione tecnologica insita nel mercato. Si tratta degli Studi di Settore che fanno riferimento ai codici VG96U, WG66U e WG74U.
I nuovi 70 Studi di Settore saranno divisi come indichiamo nell’elenco di seguito:
- 26 relativi al settore dei servizi;
- 12 a quello delle manifatture;
- 12 ad attività professionali;
- 20 al settore del commercio.
Quando la commissione avrà elaborato le nuove versioni degli Studi di Settore, i contribuenti potranno avere dei nuovi parametri di valutazione dei redditi. L’obiettivo però sarà sempre lo stesso, quello di essere congrui e congruenti con gli Studi di Settore previsti dal Fisco.