Le spese sanitarie si dividono in detraibili e deducibile. Comprendere come detrarle è fondamentale. Per quanto concerne l’Irpef occorre sottrarre dal proprio reddito totale tutti gli oneri deducibili e si otterà l’importo sul quale andrà calcolato. Una volta calcolata tale tassa, cioè l’imposta che bisognerebbe pagare, a essa si possono porre in detrazione molte altre spese mediche che ovviamente devono essere documentate con fatture, ricevute fiscali o gli scontrini della farmacia.
Le spese qui contemplate sono quelle per i farmaci, sia da banco che prescritti dal medico, le spese per visite specialistiche, dentistiche (incluse protesi varie), oculistiche (compresi occhiali e lenti a contatto), spese per trasporti in ambulanza se si tratta di persona invalida e qualsiasi presidio medico comprati però in seguito a prescrizione.
Occorre sommare tutti questi importi e dunque detrarre 129,11 euro Si otterrà così l’importo da indicare nella colonna 2 del rigo E1. Tutte le spese potranno essere state sostenute per noi o per uno dei nostri familiari a carico Su questo importo il commercialista o il Caf calcola il 19% e dunque lo deduce dall’imposta che dovremmo andare a pagare.
Sarà possibile detrarre dal reddito anche spese sanitarie sostenute per familiari non a carico quando il loro reddito appare insufficiente a pagarle. Tali spese vanno indicate nel rigo E2, ma non devono superare l’importo di 6.197,48 euro. Sono considerate sanitarie anche le spese per l’acquisto di mezzi di deambulazione e spostamento per gli invalidi, come ad esempio l’acquisto di una sedia a rotelle, stampelle ecc, e vanno indicate nel rigo E3. In caso di acquisto di una vettura con comandi speciali invece si deve iscrivere gli importi nel rigo E4. Tali spese non devono superare l’ammontare di 18.075,99.