Il Cerved, in collaborazione con Confindustria, ha delineato le caratteristiche fondamentali del rating pubblico. Il sistema dovrebbe favorire l’accesso a strumenti di debito e di equity controllati, capaci di garantire uno sviluppo controllato delle imprese sul lungo periodo. Ecco come dovrebbe funzionare.
Il modo migliore per comprendere il sistema di rating pubblico pensato da Confindustria e Cerved è leggere i commenti alla firma del protocollo, fatti dai diretti interessati. Ecco ad esempio cosa dice l’Ad di Cerved:
> L’agenzia di Rating Fitch, promuove il settore assicurativo italiano
Con questo accordo uniamo le nostre forze con quelle di Confindustria perché siamo consapevoli che il rating – fino a qualche anno fa una prerogativa solo delle large corporate quotate in borsa – rappresenta un importante strumento per migliorare l’accesso ai canali tradizionali e innovativi del credito. Un sistema di rating, espressamente rivolto alle piccole e medie imprese e alle società non quotate, può costituire un fattore importante per rendere il sistema delle PMI italiane più trasparente agli occhi di investitori italiani e internazionali e mobilitare risorse che finora hanno finanziato in modo solo marginale il sistema produttivo.
Il rating pubblico deve quindi essere uno strumento per monitorare l’accesso al credito da parte delle PMI più meritevoli, sensibilizzando poi le imprese a far conoscere a tutti i vantaggi dell’adozione di questa strategia. Oggi le PMI hanno un’opportunità da cogliere dal punto di vista economico visto che sono stati tolti tantissimi ostacoli legati all’emissione dei titoli di debito da parte delle società non quotate. Si è creato un nuovo mercato di mini bond.
Le imprese con il rating pubblico aprono le porte agli analisti, aumentano il loro grado di trasparenza finanziaria, si aprono ad un maggior numero di investimenti e possono avere feedback interessanti per migliorare il loro business. Il rating è emesso da un soggetto riconosciuto dall’Autorità Europea competente in materia, l’Esma.