La ricevuta fiscale altro non è che un documento di avvenuto pagamento. Solitamente, il venditore rilascia una ricevuta fiscale all’acquirente nel momento in cui deve essere effettuato pagamento. La ricevuta fiscale viene utilizzata in diverse attività, tra le quali spiccano quelle di parrucchieri, barbieri, toelettature, che rilasciano la ricevuta in sostituzione dello scontrino.
Appare opportuno esaminare passaggio per passaggio la struttura di una ricevuta fiscale, prima di procedere alla sua compilazione, partendo proprio dall’acquisto stesso dei blocchi delle ricevute.
Blocchi di ricevute fiscali: dove si acquistano? Quali requisiti occorre avere per acquistarli?
I blocchi di ricevute fiscali possono essere acquistati dai rivenditori autorizzati. Durante il momento dell’acquisto delle ricevute, occorre presentare al venditore la partita iva e la visura camerale, che deve essere aggiornata al massimo a tre mesi precedenti. Questi documenti sono utili al venditore al fine di registrare l’acquisto, ed intestare il blocco, evitando così di fare vidimare il blocco una volta terminato.
Come compilare tutti i fogli del blocco di ricevute fiscali
Una volta acquistato il blocco più utile al tipo di attività, si passa nel vivo dell’operazione di scrittura. In altri termini, non manca più niente e ciò che c’è da fare è compilare tutti i fogli con numerazione progressiva, fino all’ultimo foglio del blocco di ricevute fiscali. Ogni ricevuta ha una copia al suo retro, la quale viene compilata come con la carta copiativa. In basso nella ricevuta – copia, bisogna mettere il cartoncino che generalmente è possibile trovare sul retro del blocco.
Ricevuta fiscale e ricevuta – copia
Ogni volta che viene compilata una nuova ricevuta, occorre spostare il cartoncino sotto la ricevuta – copia. Ogni ricevuta deve essere intestata. In altri termini, ogni ricevuta deve riportare la nomenclatura dell’attività che l’ha rilasciata. Tale passo può essere fatto con un timbro ogni volta che si effettua una ricevuta, oppure si può fare fare un prestampato delle ricevute.
I dati da compilare in ogni ricevuta
Sopra ogni ricevuta dovranno essere ben leggibili i seguenti dati: il nome, per esteso, dell’attività che l’ha rilasciata, l’indirizzo fiscale e la partita iva. Ogni ricevuta deve essere timbrata sia nella versione originale sia in copia. Quando si paga un oggetto, oppure una prestazione, deve essere rilasciata la ricevuta completa in ogni sua frazione.
I dati da non inserire durante la compilazione di una ricevuta
Quando si effettua una ricevuta fiscale, non si inseriscono i dati del ricevete della ricevuta. Occorre inserire, nella ricevuta fiscale, il tipo di prestazione effettuata, la quantità di prestazioni, e l’importo unitario di ogni prestazione. Nella parte bassa della ricevuta, occorre inoltre inserire l’importo pagato, e il totale della ricevuta.
L’importo della ricevuta fiscale
Nella ricevuta, inoltre, può essere inserito anche l’importo ancora da saldare in seguito. In ogni caso, bisogna indicare nella ricevuta l’importo effettivamente pagato per quella determinata ricevuta. Per farlo bisogna segnare, nella parte sinistra della ricevuta, la dicitura ricevuta fiscale, sbarrando il quadro laterale. Inoltre, va inserita la data in cui viene fatta la ricevuta.
Differenza tra fatture e ricevute fiscali
Solitamente ci si confonde tra fatture e ricevute fiscali. Tra i due strumenti vi sono sicuramente delle affinità ma anche delle differenze. Tuttavia, è opportuno comprendere come si fa a distinguere tra le fatture e le ricevute fiscali prendendo in esame lo strumento sotto la nostra osservazione: i blocchi delle ricevute fiscali. Molti blocchi di ricevute fiscali, solitamente, consentono di fare anche le fatture. La compilazione iniziale del blocco è assolutamente la stessa. Nella fattura, tuttavia, occorre anche indicare chi è il destinatario della fattura, la data, il servizio svolto, e il pagamento, oltre l’iva pagata per quel servizio. Per differenziarla dalla ricevuta, bisogna sbarrare la dicitura “fattura“.