Può succedere che in periodi poco fortunati, sia obbligatoria una piccola o grande cifra in denaro, tanto per qualcosa di prettamente personale, quale ad esempio riparazioni di automobili o manutenzione della casa, quanto anche per dare una mano ad un componente familiare ad avviare un’impresa o a sponsorizzare un progetto. Succede sempre più di frequente, a dire il vero. Sono sempre di più, infatti, i privati che richiedono un prestito per ‘cambiare’ la propria vita o per ‘aiutarsi’ in un momento topico.
Modalità di un prestito Inpdap: la quinta parte dello stipendio o della pensione
Sono molti gli istituti di credito che elargiscono prestiti a tassi più o meno vantaggiosi, fissi o variabili, ma in particolare, anche l’Inpdap permette l’elargizione di piccole o grandi somme di denaro, da riversare con le cessioni della quinta parte dello stipendio o della pensione.
Durata dei prestiti
In casi del genere, tali prestiti si configurano per una durata quinquennale o decennale, ma a volte può anche succedere che ci si trovi con una somma di denaro tale da poter chiudere anticipatamente e quindi cancellare il prestito. Tutto sta nel capire come procedere in questi casi. In altri termini, come si estingue un prestito elargito dall’Inpdap?
Primi anni
In primissimo luogo è necessario fare una premessa di natura economica: la somma versata dall’istituto di credito non viene dilazionata in maniera equa durante tutto il decorso della durata del prestito, per cui durante i primi tempi, quello che viene pagato all’istituto di credito, sono i tassi di interesse. In altri termini paghiamo all’istituto le spettanze per aver avviato la strategia del prestito. Successivamente, negli ultimi anni, viene pagato il capitale richiesto. Appare dunque semplice comprendere come, se si ha la possibilità, è opportuno chiudere il prestito nei primi mesi, in maniera tale da avere un corposo risparmio nell’operazione.
Come richiedere l’estinzione del prestito
Al fine di richiedere l’estinzione del prestito è assolutamente opportuno che esso venga estinto nella sua totalità (non è possibile restituire una parte della somma totale), comprensiva della penale che viene applicata dall’istituto di credito (variabile dallo 0.50% all’1% dell’ammontare del denaro elargito, ma mai superiore all’importo complessivo degli interessi della durata residua del contratto).
Pagamento del debito netto
Al fine di procedere all’estinzione vera e propria, attuabile in qualsiasi momento a partire dal momento in cui avviene la concessione del prestito, è opportuno, in primo luogo, procedere al pagamento del debito netto (somma ottenibile mediante la visura delle cifre versate, direttamente richiedibile all’ente). Successivamente le operazioni da fare sono abbastanza delicate, ma nel contempo molto semplici: bisogna, infatti, scaricare e compilare la relativa modulistica presente sul sito dell’Inpdap in una sezione che contiene l’indirizzo specifico. Fatto ciò si potrà procedere con l’invio dei documenti all’istituto, che, entro due mesi dalla comunicazione, interromperà il prelievo della quinta parte dello stipendio.
Casi particolari: la mancata comunicazione all’ente
Attenzione ai casi particolari e alle modalità con le quali si comunica l’avvenuto invio del pagamento. Non basta solo compilare la modulistica, infatti. E’ assolutamente fondamentale assicurarsi che essa venga inviata in maniera corretta, verificando tutti i passaggi nei minimi dettagli. Qualora non venga avvisato l’Inpdap, l’istituto continuerà la sottrazione della quinta parte dello stipendio fino a diversa comunicazione del cedente.
Cosa spetta al cedente
Al cedente non spetteranno né le spese di bollo, né le spese di istruttoria, ma verranno restituiti le commissioni bancarie in relazione a quel che rimane del periodo di contratto e la quota dei premi assicurativi per infortunio o morte.
Estinzione del prestito: modalità
Una volta terminato, per un anno a partire dalla cessazione del contratto, non sarà possibile aprire ulteriori contratti di finanziamento con l’ente Inpdap.