Passata in secondo piano l’euforia che ha inebriato i listini nelle prime ore della mattinata di ieri, a seguito della scelta della Bank of Japan,che ha raddoppiato i piani di stimoli al segmento bancario per di migliorare il trasferimento del credito all’economia reale, tutto si è come d’un tratto fermato. Ma una crescita di volatilità è vicina.
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Ci troviamo di fronte ad un momento di indecisione del mercato, un momento di pausa che si percepisce dal fatto che le borse stiano consolidando sui massimi e che il dollaro si trovi in fase di correzione, con la sterlina sugli scudi dopo l’unico dato non brillante ultimamente rilasciato (ieri l’inflazione ha visto un +0.5% contro un +0.6% atteso su base mensile ed un +1.9% contro un +2.0% sull’anno), spiega Matteo Paganini di Daily Fx, lo yen che dopo aver tentato uno strappo ribassista si trova ancora in una situazione di forza relativa (se analizzata nel breve periodo contro il biglietto verde) ed il, scusate il gioco di parole, sempre verde euro, che sta battendo nuovi massimi contro il dollaro americano (pur essendo stato rilasciato un indice ZEW ben inferiore rispetto alle aspettative ed al dato precedente – 55.7 vs 61.5 e 61.7), come se fosse una novità.
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Un quadro del genere, con le materie prime che riescono a mantenere i guadagni di breve periodo e con l’oro che fornisce i primi segnali di potenziali ripartenze anche di medio periodo (se osserviamo un grafico giornaliero le medie a 21 e 100 stanno per incrociare a rialzo, con l’area di resistenza rappresentata dalla trendline ribassista principale in test ed i prezzi che potrebbero trovare dei buoni supporti in area 1,250/70) è da considerare potenzialmente molto ben impostato per attendersi aumenti di volatilità che possono essere sfruttati operativamente, considerando anche il fatto che il franco svizzero, valuta ancora da considerare come rifugio, vede dei leggeri flussi di acquisto pur non trovandoci di fronte a situazioni importanti (e nemmeno potenziali) di risk off.