E’ stato il sindaco di Torino Piero Fassino, in qualità di presidente dell’Anci, l’Associazione dei Comuni italiani, a dare oggi l’allarme nel corso di una audizione alla Camera sul tema del decreto legge IMU. Se infatti entro pochi giorni non arriveranno nelle casse delle amministrazioni locali gli emolumenti previsti e promessi in relazione alla prima rata dell’IMU, gli enti locali avranno serie difficoltà a pagare gli stipendi dei loro dipendenti.
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Molte amministrazioni locali, infatti, ha sottolineato Fassino, soffrono già da diverso tempo per problemi di liquidità. E ora, i Comuni italiani sono ancora in attesa di quei 2,4 miliardi promessi nei giorni scorsi derivanti dalla prima rata della tassa sugli immobili. I tempi, quindi, stringono, e un ulteriore ritardo nel pagamento potrebbe mettere le amministrazioni locali in serie difficoltà per la compilazione delle buste paga.
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Sul rovescio della medaglia, inoltre, stanno invece i contributi che gli enti locali hanno inviato tra il 2007 e il 2014 allo Stato centrale per il risanamento delle finanze pubbliche. Un totale di 16 miliardi di euro, di cui 4,5 destinati al patto di stabilità.
All’intervento di Piero Fassino, tuttavia, ha fatto seguito la pronta risposta del Governo che da Palazzo Chigi ha assicurato che i vari corpi dello Stato interessati, come il Ministero dell’Economia e delle Finanze e la conferenza città – stato, faranno il possibile affinché l’erogazione dei 2,4 miliardi di euro previsti arrivi entro il prossimo 30 settembre e consenta di risolvere la situazione dei pagamenti in sospeso.