Nella normale amministrazione di un condominio i proprietari di casa possono a volte trovarsi alle prese con alcune situazioni che esulano dal normale decorso delle procedure. Può ad esempio capitare che in sede di approvazione del bilancio condominiale, operazione che in genere avviene a fine anno, la rendicontazione delle spese proposta dall’amministratore di condominio non trovi l’approvazione dei condomini stessi, a causa dell’inserimento, all’interno delle voci di spesa, di costi e di fatture relative a consulenze di cui non si è beneficiato.
Come devono allora comportarsi i condomini nel caso in cui si vengano a verificare queste situazioni limite, che tuttavia, in tempi di crisi possono diventare più che ordinarie? Nel caso specifico, inoltre, quali sono i diritti e i doveri dei condomini se si trovano di fronte la richiesta del pagamento di una fattura relativa ad un incarico condominiale precedentemente assegnato ma poi revocato?
> Riforma del Condominio – Le disposizioni di legge sui condomini morosi
In questo post vogliamo quindi fornire delucidazioni in merito ad una situazione limite di questo tipo. Secondo le norme condominiali i condomini sono tenuti al pagamento delle spese registrate all’interno del rendiconto proposto dall’amministratore, ma di certo l’obbligo al pagamento termina davanti a fatture relative ad incarichi, magari già saldati in passato, che sono stati successivamente revocati e non sono più in essere. L’amministratore è tenuto, anzi, a mettere i condomini in possesso del materiale derivante delle precedenti consulenze, in modo tale che questi ne possano fare l’uso che preferiscono, come consegnarlo ad altri professionisti assoldati per un simile servizio di consulenza.