Dal 2007 a oggi i consumi hanno subito una diminuzione di oltre 80 miliardi di euro. Lo affermano i dati di Confcommercio, secondo cui ci vorranno fino a 33 anni per tornare ai livelli pre-crisi. “Le perdite subite dal mercato dei beni durevoli – spiega Confcommercio – sono state tali che, nella migliore delle ipotesi, ci vorranno dodici anni per riprendere i livelli del 2007 mentre ne serviranno ben 33 anni, cioè nel 2046, nell’ipotesi peggiore. Una ripresa della spesa alimentare all’1% richiederebbe circa 13 anni per un pieno recupero rispetto ai massimi. Un inatteso boom dei consumi totali costantemente al 3%, permetterebbe un pieno recupero prima della fine del 2016. E’ più un augurio che una previsione”.
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L’indicatore dei consumi Confcommercio rileva, a febbraio, una discesa dello 0,7% in termini tendenziali ed una variazione nulla rispetto a gennaio confermando l’inizio, in opera già da alcuni mesi, di una fase di consolidamento che, però, senza miglioramenti sul fronte occupazionale e del reddito disponibile, non riesce ancora a diventare una ripresa in grado di far ripartire il ciclo economico.
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Esaminando i singoli settori di spesa, si rilevano variazioni positive, rispetto allo stesso mese dello scorso anno, per la spesa reale in beni e servizi per le comunicazioni (+4,3%), in beni e servizi per la mobilità (+1,4%, il secondo segno positivo nell’ultimo trimestre) e per i beni e servizi ricreativi (+0,4%). Le riduzioni più significative si sono registrate per gli alberghi, pasti e consumazioni fuori casa (-2,1%), i beni e servizi per la casa (-1,9%).