C’è preoccupazione per lo scatto dell’Iva al 22%. Il Presidente nazionale di Confesercenti, Marco Venturi, è intervenuto sulla questione a latere dell’assemblea elettiva toscana con i membri dell’ente tenutasi a Firenze.
Venturi ha dichiarato che “Se scatterà l’aumento al 22% inciderà ancora di più sui consumi, deprimendoli ancora”.
Ciò potrebbe secondo Venturi provocare conseguenze negative anche in merito al gettito fiscale, che invece di aumentare, come stabilito, di 3 miliardi di euro, potrebbe essere ridotto di 300 milioni”.
Venturi si è poi espresso sul calo dei consumi, aggiungendo che esso “avrà un effetto anche sulla produzione e sulle prospettive economiche del nostro paese. Occorrerà cercare di affrontare il nodo dei conti pubblici tagliando la spesa pubblica. Non la spesa produttiva o quella utile per i servizi sociali, ma i tantissimi sprechi ed eccessi che ci sono nel nostro paese”.
Venturi ha rammentato che Confesercenti ha presentato “dei rapporti precisi che dicono anche dove tagliare ma ci vuole il coraggio politico per affrontare questi problemi”.
In totale, considerando il possibile aumento Iva dal primo di luglio, considerando la scadenza dell’Imposta municipale unica di giugno al netto dell’esclusione della prima casa e quella relativa alla Tares a dicembre, potrebbe sopraggiungere una stangata da 734 euro a famiglia a fine 2013. Lo rende noto Federconsumatori, facendo la somma dei rincari per ogni singola imposta: 45-45 euro per la Tares, 207 euro per l’Iva, 480 euro medi per l’Imu.
L’ipotesi di aumento dell’Iva dal 1 luglio dilata la situazione di crisi per il commercio al dettaglio e 26mila imprese del settore potrebbero scomparire entro fine anno. Lo afferma l’Ufficio studi Confcommercio rivedendo la previsione del saldo natalità-mortalità alla luce del possibile nuovo scatto dell’imposta sui consumi.