Il Prodotto interno lordo è aumentato dello 0,2% congiunturale durante il primo trimestre 2015.
Tuttavia, il ritmo di crescita potrebbe aumentare ancora in questi mesi. A prevederlo è Confindustria nel suo report di aprile: secondo gli esperti di viale dell’Astronomia, l’economia italiana crescerà rispettivamente dello 0,5% durante l’anno in corso e dell’1,1% durante l’anno che verrà.
Anche la produzione industriale è vista in aumento, per un +0,1% congiunturale a marzo dopo lo 0,6% fatto registrare febbraio. Ciò conduce a +0,2% la variazione nel primo trimestre e al +0,3% in trascinamento durante secondo trimestre.
In Congiuntura Flash, il Centro Studi di Confindustria ha spiegato quanto segue:
Le potenti spinte esterne hanno innescato la ripresa italiana. La bilancia degli indicatori congiunturali pende senza dubbio dal lato della risalita del Pil. Il punto interrogativo rimane sulla velocità, che ordini, aspettative e indici anticipatori segnalano in accelerazione dalla primavera. Tuttavia è opportuno rammentare che le nuove previsioni rilasciate da vari istituti sono riviste verso l’alto; i valori rimangono opportunamente prudenti perchè si tiene conto del fatto che l’Italia soffriva di lenta crescita prima della crisi. La stessa crisi ha azionato freni straordinari: alta disoccupazione, credit crunch, ampia capacità inutilizzata, settore immobiliare fragile, margini di profitto ai minimi e risparmio da ricostituire intralciano la ripartenza della domanda interna e delle attività produttive. Per ciascuno di essi, tuttavia, arrivano rassicuranti segnali di allentamento della morsa.
Stando così le cose, in virtù del Def il Governo Renzi rallenta correttamente l’impostazione restrittiva della politica di bilancio; sul fronte degli investimenti pubblici si dovrebbero utilizzare appieno i fondi europei e i margini di flessibilità per il loro cofinanziamento. Imperativo, sia per avere spazi di manovra nei conti pubblici sia per innalzare il potenziale del Paese, è tenere la barra dritta sulle riforme. Che sono la benzina per alimentare la fiducia dei partner e dei mercati finanziari, di nuovo in allerta per il rischioso stallo nelle trattative sulla Grecia.