Il presidente di Confindustria Giorgio Squinzi in una intervista al Tg1 ha parlato dei programmi dei partiti politici per le prossime elezioni e ha criticato la mancanza di riferimenti chiari all’economia reale. Gli ultimi dati della banca d’Italia e del Centro Studi di Confindustria parlano di un calo del Pil dell’1%, oltre la previsione dello 0,2% fatta in precedenza.
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La preoccupazione del presidente di Confindustria è quindi per l’economia reale. Giorgio Squinzi ha affermato:
Siamo decisamente preoccupati perché dai programmi dei partiti riscontriamo insufficiente attenzione ai problemi dell’economia reale, che in questo momento è il vero problema del paese.
Il 2013 potrebbe essere difficile per l’economia italiana, con la politica concentrata molto sulla finanza e poco sull’economia reale.
Confindustria sta realizzando un documento in cui saranno inseriti gli obiettivi economici che la prossima legislatura dovrebbe realizzare per migliorare la situazione dell’Italia.
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Gli obiettivi che sono stati individuati nel documento, così come presentati da Giorgio Squinzi, sono: il primo la crescita superiore al 2% all’anno; il secondo è rimettere il manifatturiero al centro dell’attenzione del Paese portandone l’incidenza sul Pil ad oltre il 20% dal 16,7% di oggi -la situazione del settore della manifattura in Italia ha avuto un drammatico calo del 25% rispetto al 2007- e il terzo è il raggiungimento del rapporto tra debito-Pil nell’ordine del 100 per cento.
Il titolo del documento è Priorità: crescita e occupazione e già fa capire come l’aumento del carico fiscale non è per Confindustria la soluzione.