Qual è il primo effetto della crisi? L’abbassamento del potere d’acquisto delle famiglie e, di conseguenza, il crollo dei consumi.
► Per Coldiretti l’aumento IVA potrebbe ricadere sui consumi di vino
E’ l’andamento dell’economia e succede ovunque ci sia una situazione come quella che stiamo vivendo in Italia. Prima cadono i consumi non necessari, poi la spesa si riduce per tutte le merci, fino a toccare gli alimentari, il comparto che solitamente resiste più a lungo.
Secondo i dati dell’Istat in Italia siamo in questa fase e la spesa degli italiani per il comparto “alimentare e bevande non alcoliche” si è talmente ridotta da essere inferiore a quella registrata nel 1992. Venti anni fa per questi generi si sono spesi circa 117,6 miliardi, nel 2012 l’ammontare della spesa alimentare italiana è arrivata a 117 miliardi di euro, con una contrazione pari allo -0,5%.
Colpa della crisi. Infatti, nel 2007, l’ultimo anno prima della contrazione mondiale dell’economia, i consumi degli italiani per il settore alimentare sono stati di 129,5 miliardi di euro (+ 10,1% rispetto al 1992).
► Grazie alla Pasqua la ripresa dei consumi
Il settore alimentare è secondo solo a quello di “abitazioni, combustibili ed energia” in quanto a ammontare di spesa. La spesa totale per il 2012 in questi due comparti è stata di 833,7 miliardi di euro, con un incremento del 15,4% rispetto al 1992, dovuto, in larga misura, all’aumento del costo delle tariffe.