All’interno del mondo bancario sono oggi sempre più diffuse forme di carte di credito ricaricabili che possono essere usate come dei piccoli conti correnti, dal momento che sono fornite di un proprio IBAN, il codice di riferimento interbancario composto da 27 cifre utile per effettuare pagamenti e accrediti.
> I conti correnti tradizionali più convenienti del mese di Novembre 2013
Quando ci si reca presso una banca o un istituto di credito per l’apertura di un conto corrente può infatti capitare, soprattutto se si è molto giovani, che i consulenti della banca consiglino, in alternativa, la sottoscrizione di una carta ricaricabile che consente una operatività bancaria ridotta, ma ha anche minori spese di gestione, pur permettendo l’accredito di uno stipendio o di una borsa di studio.
> Trasferimenti gratuiti dei conti correnti grazie al collegato Stabilità
Ma quali sono in realtà le differenze che intercorrono tra le carte di credito ricaricabili e i conti correnti? Scopriamolo insieme.
Conti correnti e carte di credito ricaricabili a confronto
- Le carte ricaricabili non sono soggette ad una imposta di bollo
- Non prevedono l’invio di un estratto conto mensile
- Non danno la possibilità di avere un libretto degli assegni
- Non sono tutelate dal Fondo Interbancario di Tutela dei Depositi
- Non consento di effettuare scoperti di conto, cioè che l’importo passi in negativo
- Non danno la possibilità di accedere ad affidamenti – diverso il caso costituito dalle carte di credito revolving, basate invece sulla concessione di un fido
- Gli importi depositati sulle carte di credito non sono soggetti ad interessi di remunerazione
- Le carte di credito ricaricabili sono caratterizzate da procedure di rilascio molto semplici.