Nonostante la Legge di Stabilità per il 2014 ha ritoccato l’aliquota sull’imposta di bollo per i conti deposito liberi e vincolati, i conti correnti e i vincoli sui medesimi, aumentandola dal primo gennaio dallo 0,15% allo 0,20%, e nonostante le previsioni di rendimenti relativamente bassi, i conti deposito continuano ad essere privilegiati dagli italiani che li ritengono sicuri in quanto garantiti sino a 100mila euro dal Fondo interbancario di tutela dei depositi (Fitd).
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Ma i rendimenti sono in costante calo. Analizzando la comparazione fatta dal Sole 24 Ore dei dati di dicembre 2012 con quelli registrati a novembre evidenzia che nel 2012, su 152 prodotti censiti, erano ben 35 i contratti che davano tassi dal 4% annuo lordo in su, quattro dei quali pagavano un rendimento pari o superiore al 5% con un picco del 5,2% lordo pagato in un caso su vincoli di 30 mesi.
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Su 347 proposte attuali solo quattro toccano un rendimento del 4% lordo annuo. Oggi, la media dei rendimenti è ridotta di un terzo per tutte le durate, e la discesa dei tassi ha penalizzato di più i vincoli di breve termine, mentre sono meno penalizzati, ma comunque in discesa, i tassi dei prodotti vincolati per 12 o 18 mesi, che sono anche i più diffusi. Sono stati registrati cali medi dei tassi tra un quarto e un terzo rispetto a quelli pagati a fine 2012 per i vincoli da 24 a 60 mesi. Nonostante l’aumento dell’imposta di bollo per i conti deposito liberi e vincolati e nonostante le previsioni di rendimenti relativamente bassi, i conti deposito sono sempre tra i maggiori investimenti degli italiani.