Paolo Buzzetti il presidente dell’Ance ha avuto parole molto dure, durante l’assemblea annuale in cui ha lanciato l’allarme sulla situazione dell’edilizia. Buzzetti prospetta quindi di ritrovare oggi un patto forte tra Governo e filiera delle costruzioni, l’unico in grado di far ripartire in modo stabile l’occupazione. La situazione è talmente difficile e drammatica che viene spontaneo chiedersi se non sia il caso di chiudere le imprese di costruzioni con il minor danno possibile per i dipendenti e impiegati.
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“Stiamo assistendo a continui stop and go che non stanno facendo ripartire il motore dell’economia. Si respira un maggiore senso di fiducia e di speranza grazie anche a un rinnovato impegno della politica e ad alcuni importanti annunci ai quali speriamo preso susseguano altrettante misure concrete. Ma finora non si sono registrati effetti tangibili sull’economia e in particolare sul nostre settore martoriato da sette anni di crisi senza precedenti”, ha detto Buzzetti. Nello specifico sono necessarie più risorse per le infrastrutture medio piccole: “oggi solo l’1,6% del bilancio dello Stato è impegnato per le opere pubbliche e ciononostante il debito pubblico è aumentato perché è aumentata la spesa corrente.
Bisogna capire che spendere per fare cose utili e produttive come la manutenzione del Paese, le scuole e le infrastrutture è l’unica soluzione per far ripartire il Pil”. Proprio in merito al Piano scuole, Buzzetti ha precisato che “è una priorità e siamo contenti che sia diventata una delle principali azioni del Governo. Ora però è necessario garantire che questi interventi avvengano con il massimo della trasparenza”.