In merito ai contratti di locazione, attualmente, i proprietari di immobili, qualora desiderassero affittare le loro abitazioni, possono scegliere tra due diverse forme di tassazione: aderire al metodo della cedolare secca o restare con il vecchio sistema che prevede il pagamento dell’ Irpef e delle altre imposte previste.
> Vantaggi e svantaggi della cedolare secca
Ma, potendo scegliere tra le due possibilità, quale è il sistema di tassazione più conveniente per i locatari? Ecco quindi il metodo della cedolare secca e il metodo Irpef a confronto.
> Come e quando si paga la cedolare secca?
Cedolare secca
Aderendo al regime della cedolare secca il locatario deve al Fisco:
- il 21% sul 100% del canone di affitto nei contratti liberi
- il 19% sul 100% del canone di affitto nei contratti concordati
- nessuna addizionale regionale
- nessuna addizionale comunale
- nessuna imposta di registro
Metodo Irpef
Aderendo al regime del metodo Irpef, invece, il locatario deve al Fisco:
- l’ Irpef che si paga sul 95% del canone di locazione in caso di contratti liberi
- l’ Irpef che si paga sul 95% del canone di locazione meno uno sconto del 30% in caso di contratti concordati
- l’ addizionale regionale Irpef
- l’ addizionale comunale Irpef
- l’ imposta di registro.
A conti fatti, dunque, il regime della cedolare secca appare oggi come il sistema di tassazione sugli immobili in locazione più conveniente che esista in Italia.