Si parla ancora di immobili. Ma questa volta non sono gli immobili pubblici che pesano sul bilancio dello stato,ma quelli privati da utilizzare nel terziario.
Nel 2011 la flessione delle compravendite di immobili uso ufficio ha registrato una flessione del 5,5%, dato che è quasi quadruplicato nel primo trimestre del 2012, quando la flessione ha toccato la percentuale del 19,6%. I dati del trimestre successivo sono ancora più preoccupanti, con un -32,7%.Un mercato che sente le conseguenze della crisi, ma che riesce a salvarsi grazie al fatto che molti proprietari di immobili ad usi ufficio stanno puntando sulla qualità e sulla modernità: le ricerche e i conseguenti contratti di vendita o locazione si concentrano su edifici di classe A, ben posizionati, ristrutturati e già cablati.Ma non solo, si registra anche un’altra tendenza in questo mercato, quella della rinegoziazione dei canoni o del prezzo a metro quadro. Avere un immobile del genere sfitto o invenduto è un peso molto impegnativo da sostenere, quindi i proprietari sono disposti a guadagnare di meno pur di riuscire ad affittare o vendere.
Secondo l’Osservatorio sul Mercato Immobiliare di Nomisma nel primo semestre di quest’anno i prezzi medi di compravendita di uffici nelle 13 grandi città italiane sono diminuiti del 2,1%.